Quello che mi ha spinto a scendere nell'agone della battaglia politica è anche l' idea di dare voce a questa sinistra coraggiosa , è la speranza di dare ai miei figli, ai giovani e ai delusi, l'esempio della validità di una lotta per il bene comune e la solidarietà. Dobbiamo rilanciare il valore dell'impegno politico e incoraggiare la ripresa di un laico contraddittorio , anche al nostro interno, per salvare il sistema di democrazia reale , per una società equa e libera, per gridare ancora una volta a gran voce " il re è nudo".

mercoledì 2 luglio 2008

Turchia: appello per la liberazione di una sindacalista


Meryem Özsögüt è una donna che ha scelto un mestiere poco gradito alle autorità del suo Paese. Fa parte del consiglio direttivo di SES, un sindacato turco degli impiegati pubblici affiliato a PSI (Public Services International). Il 14 dicembre 2007 Meryem ha partecipato ad una conferenza stampa in cui si denunciava l'assassinio dell'attivista Kevser Mizrak, avvenuto ad opera della polizia. La richiesta di partecipazione, indirizzata al SES, era pervenuta a mezzo fax. A questo proposito, PSI rimarca che né la polizia né altre autorità hanno avvertito preventivamente o successivamente alla conferenza stampa che la partecipazione a tale evento sarebbe stata considerata un'attività illegale. Pochi giorni dopo, l'8 gennaio 2008, Meryem Özsögüt è stata arrestata. Nel medesimo periodo altre persone sono finite in carcere, presumibilmente per lo stesso motivo, ma ora hanno riacquistato la libertà. Per Meryem, invece, le porte della cella non si sono ancora aperte e la data del dibattimento, più volte rinviata, continua ad essere ignota. È convinzione del PSI che l'arresto della signorina Özsögüt sia unicamente motivato dalla sua attività come dirigente sindacale. Un'idea avvalorata dal luogo in cui è detenuta, uno dei famigerati carceri turchi di "Tipo F", dove piccoli gruppi di prigionieri vengono mantenuti isolati in condizioni di sorveglianza speciale. Tutto ciò pone in evidenza l'ostilità delle istituzioni nei confronti dei sindacati e la determinazione messa in atto per reprimere con qualsiasi mezzo le legittime attività a tutela dei diritti dei lavoratori in Turchia. In risposta a numerose lettere di protesta, il governo di Ankara ha fatto sapere a Public Services International che Meryem Özsögüt è accusata di essere "membro di un'organizzazione terroristica" e di "averne fatto propaganda". PSI chiede al governo turco l'immediato rilascio della signorina Özsögüt, la salvaguardia della sua salute e il pieno rispetto dei trattati internazionali sottoscritti dalla Turchia.

(Traduzione dall'inglese di Michele Nigra).

Per conoscere l’intera vicenda in dettaglio e, naturalmente,
inviare il proprio messaggio di protesta alle massime cariche del
governo di Ankara:
visitate la pagina in italiano della campagna

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