Quello che mi ha spinto a scendere nell'agone della battaglia politica è anche l' idea di dare voce a questa sinistra coraggiosa , è la speranza di dare ai miei figli, ai giovani e ai delusi, l'esempio della validità di una lotta per il bene comune e la solidarietà. Dobbiamo rilanciare il valore dell'impegno politico e incoraggiare la ripresa di un laico contraddittorio , anche al nostro interno, per salvare il sistema di democrazia reale , per una società equa e libera, per gridare ancora una volta a gran voce " il re è nudo".

mercoledì 22 ottobre 2008

Appello Società Italiana di Medicina delle Migrazioni


ricevo da malefimmine@gmail.com

Accesso alle strutture sanitarie di stranieri irregolari

Un appello Società Italiana di Medicina delle Migrazioni: ritirare l’emendamento che modifica l’art. 35 del T.U.!

Un atto inutile e dannoso anzi pericoloso.

Nell’ambito della discussione in Senato del cosiddetto “Pacchetto Sicurezza” (atto 733), in commissione congiunta Giustizia ed Affari Costituzionali, è stato depositato da quattro senatori ed una senatrice della Lega Nord un emendamento che mina radicalmente uno dei principi base della politica sanitaria nei confronti dei cittadini stranieri nel nostro paese e cioè la garanzia di accessibilità ai servizi per la componente irregolare e clandestina.

Sono previste due modifiche al comma 4 e comma 6, e l’abrogazione del comma 5 dell’articolo 35 del Decreto Legislativo 286 del 1998 (Testo Unico sull’immigrazione).

Partiamo dal comma 5, la cui cancellazione è di estrema gravità: esso infatti attualmente prevede che “l’accesso alle strutture sanitarie (sia ospedaliere, sia territoriali) da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano”.
Questa disposizione normativa è presente nell’ordinamento italiano già dal 1995, attraverso l’art. 13, proposto da una vasta area della società civile, del decreto legge n. 489/95, più volte reiterato, voluto ed approvato dal centro destra anche con i voti della Lega. La “logica” della norma non è solo quella di “aiutare/curare l’immigrato irregolare” (per altro deontologicamente assolutamente corretta!) ma in particolare di tutelare la collettività come prevede l’articolo 32 della Costituzione; il rischio di segnalazione e/o denuncia contestuale alla prestazione sanitaria, creerebbe una barriera insormontabile per l’accesso e spingerebbe ad una “clandestinità sanitaria” pericolosa per l’individuo ma anche per la popolazione laddove possano esserci malattie trasmissibili. Ormai esiste una significativa documentazione sul tema, compresa la posizione della Federazione degli ordini dei medici italiani, di alcune Società scientifiche e dei Ministri della sanità europei ... che sottolineano l’indispensabilità di questa impostazione per garantire concretamente la salute per tutti (è assolutamente intuitivo come le malattie non facciano distinzione di etnia, status giuridico o colore della pelle). L’effetto della cancellazione di questo comma vanificherebbe il lavoro fatto negli ultimi 13 anni che ha prodotto importanti successi nell’ambito sanitario tra gli immigrati testimoniato ad esempio dalla riduzione dei tassi di Aids, dalla stabilizzazione di quelli relativi alla Tubercolosi, dalla riduzione degli esiti sfavorevoli negli indicatori materno infantili (basso peso alla nascita, mortalità perinatale e neonatale ...). E tutto questo con evidente effetto sul contenimento dei costi in quanto l’utilizzo tempestivo e appropriato dei servizi (quando non sia impedito da problemi di accessibilità) si dimostra non solo più efficace, ma anche più “efficiente” in termini di economia sanitaria.
La modifica al comma 4 (vedi allegato) introduce invece un rischio di discrezionalità che amplificherebbe la difficoltà di accesso facendo della “barriera economica” e dell’eventuale segnalazione (in netta contrapposizione al mandato costituzionale di “cure gratuite agli indigenti”), un possibile strumento di esclusione, forse compromettendo la stessa erogazione delle prestazioni.

Il comma 6 (vedi allegato), sembra invece soltanto un aggiustamento rispetto al mutato quadro delle competenze sanitarie a seguito del processo di devoluzione.

Riteniamo pertanto inutile e dannoso il provvedimento perchè:

spingerà all’incistamento sociale, rendendo invisibile una popolazione che sfuggirà ad ogni forma di tutela sanitaria e di contatto sociale legittimo;

potrà produrre percorsi sanitari ed organizzazioni sanitarie parallele al di fuori dei sistemi di controllo e di verifica della sanità pubblica (rischio di aborti clandestini, gravidanze non tutelate, minori non assistiti, ...);

creerà condizioni di salute particolarmente gravi poiché gli stranieri non accederanno ai servizi se non in situazioni di urgenza indifferibile;

avrà ripercussione sulla salute collettiva con il rischio di diffusione di eventuali focolai di malattie trasmissibili a causa dei ritardi negli interventi e la probabile irreperibilità dei destinatari di interventi di prevenzione;

produrrà un significativo aumento dei costi in quanto comunque le prestazioni di pronto soccorso dovranno essere garantite e le condizioni di arrivo saranno significativamente più gravi e necessiteranno di interventi più complessi e prolungati;

spingerà molti operatori ad una “obiezione di coscienza” per il primato di scelte etiche e deontologiche.

Riteniamo estremamente pericoloso il provvedimento poichè soprattutto in un momento di trasformazione sociale e di sofferenza economica, questo atto va ad intaccare il cosiddetto “capitale sociale” della società (contrasto tra italiani e stranieri, diritti negati e nascosti, radicale differenza nella vision dell’approccio professionale) che una significativa letteratura scientifica definisce condizione per una deriva nel conflitto sociale (le cui prime avvisaglie stiamo già vivendo negli ultimi tempi).

Come medici ed operatori sanitari ci appelliamo perchè piuttosto che logiche di partito prevalga, alla luce delle evidenze tecnico scientifiche e di consolidate politiche sanitarie, un approccio intelligente e concreto di sanità pubblica come è già avvenuto nel 1995.

Il Consiglio di Presidenza della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni

VEDI IL SITO http://www.simmweb.it/

>> Scarica la proposta di emendamento della Lega
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martedì 14 ottobre 2008

Occupato Rettorato Università di Milano

Anche Milano insorge contro l’arroganza di questo Governo che tramite la sua brillante ministra di turno (Gelmini) cerca di imporre misure spacciate per riforme ma che sono ben altro.
E’ un attacco a tutto il sistema d’istruzione pubblico, dalle elementari all’università.Nessun intervento a tutela di precari e studenti, nessuna garanzia al diritto allo studio ed al diritto al lavoro non precario.Questo è il comunicato degli studenti che ieri hanno fatto un corteo spontaneo e occupato il Rettorato.
Questa mattina un centinaio di studenti dei collettivi universitari di Milano hanno occupato il rettorato dell’Università degli studi di Milano in via Festa del Perdono, consegnando al Rettore Enrico Decleva, presidente della Crui, una lettera in sei punti affinchè sia presentata domani al Senato accademico.
Domani infatti, alle 14.00 in via Festa del Perdono i collettivi universitari saranno tutti là davanti, ad assediare il Senato e pretendere che vengano prese delle decisioni forti e precise per ostacolare il disegno di Mariastella Gelminator, distruttrice della formazione libera nel nostro paese.
Vorrebbero far pagare la crisi a studenti, dottorandi, ricercatori, insegnanti, professori, ma noi non ci stiamo!!! La crisi del capitale se la pagassero loro, alla crisi dell’università pubblica risponderemo con l’università del comune e fermeremo la ministra con la borsa piena di soldi ancora in mano.
La nostra non è una battaglia per spartire le briciole che la casta baronale prova a gestire, è una battaglia per fermare, ora o mai più, il più completo piano di devastazione della formazione in Italia, che per giunta passa nelle università come un decreto votato ad agosto e non come una Riforma organica.
Oggi abbiamo bloccato gli uffici didattici per più di un’ora, il Rettore Enrico Decleva ha rifiutato addirittura di leggere la nostra lettera e non è stato in grado di prendere una posizione chiara e limpida contro il DL Gelmini, che però quest’estate contestava.
Poi abbiamo fatto un corteo interno all’università, attraversando corridoi, mensa e chioschi per parlare con tutti gli studenti rilanciando le mobilitazioni di questa settimana e distribuendo volantini per festeggiare la prima cacciata di Gelminator da Milano, poichè proprio oggi avrebbe dovuto presenziare a un convegno al Pirellone, ma è fuggita a causa delle proteste.
Questa è solo la prima tappa di una settimana densa di appuntamenti fino al corteo di Venerdì 17 ottobre alle 9.30 in Piazza Cairoli.
Collettivo di Scienze Politiche, Collettivo di Mediazione Culturale, studenti di Lettere e Filosofia, Giurisprudenza e Antropologia della Statale di Milano, Collettivo AutArt dell’Accademia di Belle Arti di Brera, studenti di Scienze dell’Educazione, Fisica e Servizi Sociali della Bicocca, studenti di Architettura del Politecnico
13 ottobre 2008



Inserito il MAr, 14/10/2008 - 12:51

Ieri mattina un centinaio di studenti hanno occupato gli uffici del rettore De Cleva dell'Università Statale di Milano, in seguito al suo rifiuto di firmare la lettera aperta proposta da centinaia di professori di diverse facolta' e sottoscrivere una lettera in sei punti proposta dai collettivi.
L'iniziativa si è trasformata in un corteo interno alla facoltà che ha attraversato i corridoi e le aule della Statale lanciando l'assedio al Senato Accademico di oggi.Gli studenti del Collettivo AutArt dell’Accademia delle Belle Arti di Brera, del collettivo di Scienze Politiche, del collettivo di Mediazione Culturale, degli studenti della Statale, del Politecnico e Bicocca hanno dato vita a questa manifestazione mettendo in risalto il tema dell’autoformazione e delle iniziative che nelle prossime settmane attraverseranno il mondo dell’Università.
Ieri la Ministra avrebbe dovuto partecipare ad un incontro in Regione, a cui però ha deciso di non presentarsi per paura delle contestazioni, impaurita dalle tante mobilitazioni che in queste settimane hanno portato in piazza migliaia di persone contro di lei ed il suo decreto che smantella definitivamente la scuola pubblica.


OGGI, MARTEDI' 14 OTTOBRE ore 14:00 ASSEDIO AL SENATO ACCADEMICO per pretendere che vengano prese delle decisioni forti e precise per ostacolare il decreto-legge di Mariastella Gelmini-ter.


fonte :indymedia Lombardia
http://lombardia.indymedia.org/?q=node/9687#comment-7891

Solidarietà a Pietro Milazzo



C O M U N I C A T O S T A M P A




Palermo 14 ottobre 2008

Solidarietà a Pietro Milazzo. Questore tolga provvedimento

Con un avviso orale del 26 settembre il Questore di Palermo ha intimato ad un attivista sociale ed esponente della CGIL, Pietro Milazzo, “di cambiare condotta, adeguare la stessa a norma di vita onesta e laboriosa e osservare le leggi”.


Crediamo che intimorire chi si occupa dei problemi di questa città con abnegazione non garantisca l’ordine pubblico, ma, piuttosto, provochi reazioni di sdegno . Se poi anche chi ha responsabilità amministrativa e politica nel governo della cosa pubblica cittadina seguisse l’avviso del Questore di osservare le leggi allora noi non saremmo in queste condizioni di mancanza di servizi e di invivibilità assoluta quali mai si erano registrati prima.


La Sinistra Democratica di Palermo, nell’esprimere ferma solidarietà al sindacalista Pietro Milazzo partecipando all’assemblea cittadina di mercoledì 15 ottobre che si svolgerà all’aula consiliare del Comune di Palermo , chiede nel contempo al Sindaco di Palermo di revocare l’ordinanza anti bivacco e di risolvere come suo dovere l’emergenza abitativa e al Questore di revocare il provvedimento inflitto a Pietro Milazzo.

Il coordinatore provinciale

lunedì 13 ottobre 2008

La storia di una carta...di soggiorno

A: sommosse <sommosse@inventati.org>


Fatma vive da quattro anni a Capranica, come quattro sono i figli, tra i seie i 18 anni. Lei ne ha più di trenta ed è una curda, della Turchia. E'riuscita ad avere l'unica "casa popolare", messa in palio negli ultimi anni,grazie alla vincente prole, al reddito dimostrato, al fatto che uno di loroche compie lunedì 13 anni, è affetto da un raro virus per cui è statooperato infinite volte e altrettante ne dovrà affrontare e ha ottenuto ilcertificato d'invalidità. Ha anche un marito, Bawer, rifugiato politico cheda sempre è mediatore culturale e operatore sanitario in strutture pubblichedi assistenza a Roma, dove sta sempre. Lei lavora come "donna dellepulizie", è una freccia, alta, bellissima, carica di dignità e passione:oggi parla quasi bene l'italiano. Così mi ha raccontato proprio ieri lastoria della sua carta di soggiorno. Ha scoperto che poteva richiederla epagare, solo una volta ancora, in via permanente ma…alt: quanto è grande la sua casa? Può davvero ospitare 6 persone? Bene:ha tre stanze da letto, due bagni, cucina e soggiorno, non basta, vamisurata. Fatma è andata all'Ufficio tecnico del comune di Capranica giàcarica di documentazioni necessarie ma non basta, doveva andare a Viterbo:misurare, misurare. L'ha fatta misurare, ha perso in questi valzer, tregiornate di lavoro, correndo a riprendere i figli a scuola e pagare lerichieste quotidiane di cancelleria, cartoleria, assicurazioni scolastiche ,per l'istruzione gratuita e obbligatoria di elementari e medie inferiori etra libri e varie sono stati 700 euro, solo a settembre. Attende inoltredall'Ambasciata di Turchia, l'attestazione che è sposata.Oggi apprendo che dopo il permesso di soggiorno a punti, arriva la tassasull´immigrato. Ogni straniero dovrà infatti versare 200 euro per chiedereil rilascio e il rinnovo del permesso o avviare la pratica di cittadinanza eche la tassa va ad aggiungersi ai 70 euro di costi fissi già sborsati dailavoratori extracomunitari. Il nuovo balzello è contenuto in due emendamentileghisti al disegno di legge sulla sicurezza e servirà a finanziare un"fondo per la prevenzione dei flussi migratori" istituito presso laFarnesina.Non ho parole, se non quelle che ho scritto.

Doriana Goracci

DEMOCRAZIA NELLA COMUNICAZIONE

Aderiamo tutti

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