Quello che mi ha spinto a scendere nell'agone della battaglia politica è anche l' idea di dare voce a questa sinistra coraggiosa , è la speranza di dare ai miei figli, ai giovani e ai delusi, l'esempio della validità di una lotta per il bene comune e la solidarietà. Dobbiamo rilanciare il valore dell'impegno politico e incoraggiare la ripresa di un laico contraddittorio , anche al nostro interno, per salvare il sistema di democrazia reale , per una società equa e libera, per gridare ancora una volta a gran voce " il re è nudo".

lunedì 30 giugno 2008

Le impronte digitali dei bimbi rom


di FRANCESCO MERLO


Le impronte dei bimbi rom e il silenzio della ChiesaA Maroni vorremmo suggerire di prendere le impronte delle mani (e dei piedi)ai neonati cinesi di Milano, che sono già, notoriamente, tutti ladri diidentità. Inoltre, per coerenza, potrebbe impartire l'ordine di misurare lalunghezza degli arti ai bimbi di Corleone che crescono (si fa per dire) conil 'criminal profiling' di Totò u curtu.


Ed è inutile spiegare a un pietosouomo d'ingegno come il nostro ministro degli Interni che i minori dell'agronocerino sarnese e della piana del Sele andrebbero - per proteggerli, badatebene! - sottratti alla patria potestà e affidati alla Dia o, in subordine,allo scrittore Roberto Saviano.


E contro il bullismo nelle scuole cosa cisarebbe di meglio che prendere le impronte, al momento dell'iscrizione,anche ai genitori che sono sempre un po' complici? Ecco, preferiamo mostrarvi il lato grottesco di questa proposta perchésappiamo bene che Roberto Maroni, credendo di essere astuto, lavora perprovocare i nostri buoni sentimenti, e dunque non vogliamo cadere nella suarozza trappola e farci rubare i pensieri. Insomma a noi viene facileassimilare il bambino ai deboli, agli sfruttati, a tutte le altre vittimedell'umanità adulta.


Ma contro l'indignazione i leghisti sono beneattrezzati. Dunque rispondono rinfacciandoci la paura della gente, agitanoil valore della sicurezza, e ci eccitano perché vorrebbero che in rispostaal loro razzismo scomposto noi santificassimo i rom, negassimo qualsiasirapporto tra campi nomadi e criminalità, tra immigrazione e delitti. E invece non è in difesa dell'accattonaggio, né per esaltare la presuntabellezza esotica e imprendibile della zingara Esmeralda che protegge ilpovero gobbo di Notre Dame, non è insomma in nome della retorica rovesciatadei miserabili che noi diciamo a Maroni che prendere le impronte digitali abimbi rom è un segno di inciviltà razzista, che neppure ci sorprende perchénon è il primo, non è l'ultimo e purtroppo non sarà neppure il peggiore.



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Il punto è che, insieme con l'ossessione di Berlusconi per la Giustizia, inquesto governo c'è anche l'ossessione leghista per la sicurezza.

Ma una cosaè il problema e un'altra cosa l'ossessione. Ebbene, incapace di risolvere ilproblema che lo ossessiona, Maroni vorrebbe che, per reazione, noi negassimoil problema. Invece noi gli ricordiamo che già il suo predecessore, il miteGiuliano Amato aveva segnalato che in tutte le comunità criminali stacrescendo, anche in Italia, l'uso orribile dei bambini.

Ci sono, peresempio, le baby gang. E il libro Gomorra racconta di ragazzini utilizzatinelle vendette trasversali. E in Calabria sono in aumento gli omicidicompiuti da killer ragazzini pagati solo poche centinaia di euro. Ma chefacciamo, ministro Maroni, schediamo tutti i bimbi calabresi? Ecco perché non merita i nostri buoni sentimenti, il ministro Maroni. Perchénon è vero che in Italia c'è un dibattito tra rigoristi cazzuti (loro) elassisti rammolliti (noi).

Maroni non c'entra nulla con il dibattitoeuropeo, difficile e importante, tra il rigore e l'accoglienza. Nei Paesi più civili d'Europa la sicurezza, la serietà e la responsabilitànon sono valori di destra.


I socialisti francesi e spagnoli, isocialdemocratici tedeschi, i laburisti inglesi e, aggiungiamo, anche isindaci italiani di centrosinistra hanno maneggiato con durezza l'argomentodell'immigrazione irregolare e della criminalità. Ma senza sparatecomiziali, senza colpi di teatro razzisti, senza i paradossi, gli ossimori ele miserie culturali dei leghisti che - come dimenticarlo? - sono quelli chechiamavano gli immigrati di colore bingo bongo, che parlavano di musi diporco e teste scornificate, che invitavano la Marina "a sparare sullecarrette dei clandestini", e denunziavano l'Europa "in mano ai massoni, agliebrei, ai musulmani e alle mafie degli immigrati".


Perché dunque dovremmostupirci che, arrivati al governo, vogliano prendere le impronte ai bambinirom? Da anni, ad ogni elezione nelle valli padane, i leghisti affiggono manifesti"giù le mani dai nostri bambini" appropriandosi appunto del vecchiopregiudizio razzista sul misterioso popolo dei ladri di neonati, agitando laleggenda della corte dei miracoli.

Si sa che in tutta l'Europa centrale, cheregistrava il tasso più alto di popolazione zingaresca, per ben tre secolidecreti e leggi furono emanati per "liberare" i bambini degli zingari dailoro genitori naturali, sino alla soluzione finale nazista e dunqueall'internamento di adulti e pargoli.

Ne furono sterminati più dicinquecentomila. Ebbene, oggi nel rilancio dell'antico pregiudizio con inpiù la certezza che i bambini rom non siano bambini ma complici, solocriminali in miniatura e dunque più pericolosi e più sfuggenti, c'è lavecchia idea che tutti i bambini del mondo sono allevati per ereditare "lascienza" di papà. E dunque: la criminalità è un destino che il bambino romritrova in fondo a se stesso come una roccia.

E va bene che il bambin Gesù non era rom, ma la chiesa che in Italia fondala sua forza molto più sull'immagine dolce del bambinello che su quella delcrocifisso, potrebbe almeno dire che i bambini non si toccano.

La Chiesa sìche può (deve) permettersi i buoni sentimenti. Non era Gesù che voleva chelasciassero i bambini venire a lui? La Chiesa, che punisce e scomunica inmateria di sesso e di scienza, perché tollera e accetta le volgarità deileghisti contro i marginali e contro la gente da marciapiedi, contro idisperati dei semafori e dei campi, contro i loro bambini? La Chiesa, che èl'ecclesia dei naufraghi, dei diseredati e dei dannati della Terra, perchénon interviene? Forse perché i bimbi rom non fanno beneficenza come ilterribile boss della Magliana Renato De Pedis che - lo ha raccontatomercoledì Filippo Ceccarelli - è stato sepolto nel più esclusivo cimiterodel Vaticano, "sarcofago di marmo bianco, iscrizioni in oro e zaffiro,l'ovale della foto" e "un attestato di grande benefattore dei poveri..., cheha dato molti contributi per aiutare i giovani, interessandosi inparticolare per la loro formazione cristiana e umana". I bambini rom, nonavendo avuto la fortuna di essere educati da quel sant'uomo di De Pedis,sono rimasti ladruncoli e tutti infedeli, mentre Maroni, come De Pedis, sidichiara fervente cattolico.


Quando Berlusconi nominò Maroni all'Interno pensammo subito che avevaaffidato l'Ordine al Disordine. Il ministero dell'Interno serve acontrollare, appunto dall'interno, la tenuta unitaria del Paese contro tuttele cellule disgregative, tanto sociali (delinquenti) quanto politiche(eversori). Ebbene, si sa che la Lega secessionista è una subculturapolitica che da più di venti anni attenta, per come può, all'unità del Paesee alla sua legge. Berlusconi, che pensa di essersi liberato del lavoro piùsporco affidandolo al suo ministro-mastino, ha in realtà ceduto il controllodell'eversione all'eversore da controllare.

E Maroni, che nella Lega è ilpiù pericoloso perché forse è il meno brutto e il meno ridicolo (ha fattopure le scuole), sta usando gli aspetti più odiosi del ministerodell'Interno - carcere, manette, impronte digitali - per sollevare nuvole dipropaganda, per creare effetti placebo alla paura e alle emergenze sociali,in modo da guadagnare ancor più consenso all'eversione.

La Repubblica (27 giugno 2008)

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